mercoledì 18 gennaio 2017

Una carta geografica per un libro che conduce lontano

Scegliere un regalo non è affatto semplice. Può essere d'aiuto conoscere il destinatario, i suoi gusti, i suoi interessi, i colori preferiti, le sue abitudini. Ma non sempre è sufficiente.
Per quanto mi riguarda, un regalo acquista valore se in grado di instaurare un legame tra chi lo dona e chi lo riceve, se diviene ponte tra il destinatario e il mittente trasmettendo all'uno qualcosa dell'altro.
Certo, l'effetto sorpresa non è assicurato, ma vale comunque la pena rischiare e cercare con cura quel prezioso legame.

Quando penso ad un regalo per i più piccoli, spesso e volentieri la mia scelta ricade su un libro. Una scelta dettata non dalla mancanza di fantasia, ma da una convinzione che mi accompagna da sempre: l'uomo ha bisogno di storie.
Ha bisogno di storie per dare forma ed espressione alle conoscenze, alle tradizioni e ai valori della società di appartenenza, ovvero per lasciare testimonianza di sé. Ma non solo. L'uomo ne ha bisogno in ogni momento della vita: le storie sono gli strumenti di cui dispone per significare il quotidiano e la complicata rete di relazioni sociali in cui è immerso.

Mi piace regalare libri ai bambini perché, attraverso un libro offro una storia: uno strumento potente per conoscere sé stessi e la realtà, per aprirsi agli infiniti mondi possibili, per incontrare e confrontarsi con l'altro. Inoltre, leggendo o donando un libro, condivido una parte di me: l'interesse per il pensiero narrativo e le storie; la mia curiosità per il libro come oggetto da costruire, manipolare e vivere in modo creativo.


Durante un corso sulla lettura seguito di recente, ho avuto il piacere di incontrare la scrittrice Emanuela Navadi conoscere il suo stile e i suoi libri.
Tra i tanti titoli che hanno destato il mio interesse, mi ha incuriosito in particolare "Coccodrilli a colazione". E' un libro che tratta i temi dell'amicizia e del dialogo interculturale attraverso il carteggio tra Eugenia, una bambina italiana, e Chariza, un ragazzo africano.
La corrispondenza tra i due protagonisti si compie attraverso brevi racconti e risulta ancora attuale nella forma (nonostante il libro sia stato pubblicato nel '94) in quanto molto simile alle odierne chat.

Il libro mi è subito sembrato perfetto per il mio nipotino settenne che, oltre ad avventurarsi con piacere nelle prime letture in autonomia, vive l'esperienza di un'adozione a distanza tenuta da mamma e papà.
Sono convinta che la lettura di "Coccodrilli a colazione" farà sentire Andrea un po' più vicino a quel bambino africano di cui ha sempre sentito parlare, ma che, proprio come Eugenia, ha visto solo in foto. Gli aneddoti raccontati nelle lettere, lo incuriosiranno sugli usi e i costumi di una cultura diversa e lo incoraggeranno ad andare avanti nella lettura, come in un viaggio avventuroso per mondi lontani.



In ogni viaggio che si rispetti, anche se condotto sulle ali della fantasia, non si può fare a meno di una carta geografica per non perdere la bussola!
Da qui è nata l'idea di realizzarne una in morbido feltro, da appendere o arrotolare e portare sempre con sé.


Una carta utile per orientarsi quando le pagine di un libro conducono lontano.


Seguite la scia amici creativi!
Alla prossima!


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