venerdì 26 giugno 2015

Un puzzle e un buon motivo per tornare a giocare.

Che confusione!
Un occhio qui, una chela li, una pinna giù, un tentacolo su ... 
Ma che cosa sarà successo nei fondali marini? 
Un maremoto, una tempesta o uno squalo minaccioso a portare scompiglio?!

Se volete aiutarmi a ristabilire la quiete, tuffatevi con me e, rischiarate le acque, conoscerete tre simpatici amici!



Per fare ordine tra le onde, iniziamo a raggruppare elementi dello stesso colore: il beige va con il beige, l'arancione con l'arancione, il bordeaux con il bordeaux.
Poi con pazienza osserviamo le forme: le ruotiamo, le spostiamo, le posizioniamo nel verso giusto.


Ecco, ci siamo! 
Qualcosa si muove tra le alghe e i coralli! 

Un pesciolino, felice di farsi trasportare dalle correnti più fresche;

un granchio curioso, pronto ad intraprendere nuove avventure tra gli scogli inesplorati;

ed un polipo, sorpreso di trovarsi all'improvviso in compagnia.

Un'allegra comitiva, non trovate?


Si tratta di tre morbidi puzzle che, per la loro semplicità, possono essere proposti già a partire dai 2 anni.
Per bambini così piccoli, cimentarsi in un puzzle è prima di tutto un buon allenamento per affinare la motricità della mano. 
Inoltre, ricomporre un'immagine partendo dai frammenti di varia forma in cui è stata suddivisa, favorisce l'acquisizione e il potenziamento di quelle abilità visuo-spaziali utili ad elaborare in modo adeguato le informazioni provenienti dallo spazio percettivo circostante.

Insomma, se pensate che assemblare un puzzle sia solo un rompicapo divertente, vi sbagliate di grosso: è un vero e proprio esercizio per il corpo e per la mente.

E allora, quale miglior motivo per tornare a giocare?!




domenica 14 giugno 2015

Prime esperienze religiose: una Madonnina in pannolenci

Il compleanno, la prima pappa, i primi passi, la prima parola, un dentino che cade, la pipì nel vasino ... ogni occasione è buona per pensare ad un regalo originale e personalizzato con cui fermare il ricordo di un momento nel tempo.

Lo spunto per il lavoro che oggi vi mostro, è stato offerto da una circostanza davvero speciale: la presentazione ufficiale della cameretta nuova agli zii.
Volevo realizzare per i miei nipoti un qualcosa da condividere.
Ho pensato alle loro abitudini di gioco, agli spazi comuni, alle attività che svolgono durante la giornata e mi sono soffermata sulla routine che precede il momento della nanna. Il pigiamino, il latte, la lettura di una storia, la preghierina e poi la buonanotte.
Deciso! Avrei realizzato una Madonnina da appendere alle pareti colorate: una Madonnina a vegliare sul loro sonno e sui momenti di gioco, alla quale dedicare i pensieri e i propositi serali.

Icone religiose per i più piccoli e per di più in pannolenci?
Perché no!?

Chi aderisce ad una religione sente il bisogno di rappresentare in immagini e di contemplare attraverso esse l'oggetto della propria fede. 
Le immagini sacre sono essenzialmente simboli che riproducono momenti, figure e personaggi emblematici della tradizione religiosa.
In quanto simboli, esse permettono di accedere in modo facilitato e di comprendere i momenti salienti della vita religiosa e tutti i messaggi ad essa correlati.

Se durante l'età adulta l'immagine svolge un ruolo fondamentale nella trasmissione e nella comprensione di messaggi e di concetti, ciò è vero soprattutto durante l'infanzia e la fanciullezza. In tale periodo, infatti, il bambino è capace di una conoscenza pratica che avviene attraverso la percezione immediata di tutto ciò che lo circonda e si prepara a sviluppare una conoscenza rappresentativa degli oggetti di cui fa esperienza.

Pertanto penso che, proporre ai più piccoli un'icona sotto forma di una rappresentazione figurativa elementare, lineare e delicata che susciti curiosità e tenerezzapossa essere molto di più di un momento piacevole e ludico.
Mostrare e raccontare il sacro ai bambini e farlo attraverso immagini ad essi adatte, può diventare una vera e propria esperienza educativa utile a favorire lo sviluppo del senso religioso.

Tempo fa, in uno dei miei voli pindarici alla ricerca di idee interessanti, mi sono imbattuta in un bellissimo video realizzato da una tv brasiliana. A tale lavoro mi sono ispirata per creare la mia Madonnina.
Come di consueto, prima di prendere in mano forbici, ago e filo, mi sono servita di foglio e matita per dare forma alla mia idea: realizzare una figura dalle linee semplici, impreziosita da piccole decorazioni e dal cui volto trasparisse dolcezza e tenerezza.

Dal disegno, la traduzione della mia idea in tessuto.



Il mio piccolo dono è stato accolto con entusiasmo ed è stato emozionante osservare Andrea prendere la Madonnina tra le braccia, stringerla a sé e cullarla.

Nulla è più vero della reazione spontanea di un bambino.







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