domenica 20 dicembre 2015

Dolce Natale


Mancano pochi giorni al Natale e a breve pandoro e panettone saranno i protagonisti indiscussi di pranzi e cenoni. Nella sfida più dolce dell'anno qualcuno farà a gara per accaparrarsi l'ultima fetta candida e profumata, mentre altri ripuliranno il piatto da portata da uvetta e canditi piluccando tra le briciole cadute.

Ma se i dolci tipici della tradizione faranno bella mostra di sé sulle tavole delle feste per deliziare occhi e palato di golosi e buongustai, perché non adornare di tali dolcezze anche alberi e ghirlande?
Ed ecco a voi appena sfornati ... ehm ... cuciti:

 un elegante e soffice pandoro
cosparso di impalpabile zucchero a velo


ed un rustico panettone
dal cuore ricco, morbido e succoso.



E per chi non si accontenta e, ai soffici lievitati, preferisce un biscotto fragrante e speziato? 
Niente paura! I golosi più esigenti non rimarranno a bocca asciutta.
Edulude ha pensato anche a loro realizzando un simpatico omino di pan di zenzero.


Adesso non vi resta che scegliere il vostro dolce preferito e poi gustarlo in compagnia.

   

Buone feste!

mercoledì 2 dicembre 2015

E' dicembre. Ci prepariamo al Natale.


Le luminarie colorate, le luci sui balconi, le musiche natalizie, gli alberi addobbati nelle piazze e dietro le finestre, le vetrine innevate, l'odore dei biscotti speziati che inonda le strade ... ci ricordano che dicembre è arrivato e ci accompagnano dolcemente verso il periodo più entusiasmante dell'anno.

A dicembre si ha voglia di casa, di famiglia, di amicizie ritrovate, di tempi lenti, di abbracci, di giornate trascorse intorno a tavole imbandite.
E' dicembre ed è il momento di rendere calde e accoglienti le nostre case, ricreando quella magica atmosfera che ci fa tornare tutti un po' bambini.
Come un rito che si ripete ogni anno con un ritmo sempre uguale e rassicurante, tiriamo fuori gli scatoloni impolverati pieni di addobbi dimenticati, facciamo spazio per l'albero e il presepe, accendiamo qualche candela profumata e, sulle note della pastorale, ci prepariamo a rendere unico il nostro Natale.

Non sono un tipo da lustrini e paillette e non amo i decori patinati. Prediligo materiali rustici, grezzi, ruvidi, resistenti: trovo che siano gli unici a trasmettere vero calore. 
Così ogni anno il mio Natale si riveste di corteccia, di legno, di spago, di paglia e si arricchisce di piccoli ornamenti realizzati a mano: oggetti che conferiscono all'ambiente un tocco del tutto personale.

A voi che traete soddisfazione dal creare semplici decori con le vostre mani, propongo delle palle natalizie facili da realizzare.
Sono composte da una catenella di spago lavorata all'uncinetto e poi fissata con colla a caldo su una sfera di polistirolo fino a coprirne l'intera superficie. Per donare un tocco di colore, un doppio fiocco realizzato con un nastro.


Con il loro carattere rustico, le trovo adatte a valorizzare il mio ambiente. 
Volete vederle?
Eccole qui ad adornare la mia ghirlanda.



Voi a che punto siete con i preparativi?
Avete attivato la "modalità natalizia" in largo anticipo o vi dedicherete alle decorazioni non prima dell'ultima settimana?


domenica 25 ottobre 2015

Incubo di una notte di mezzo autunno




Signore e signori, sono lieta di presentarvi

l'Orripilante Compagnia
in
"Incubo di una notte di mezzo autunno"


 ...

Un sinistro bagliore si avverte nell'oscurità
e da lontano echeggiano lamenti e rumore di catene.

E' Fantasma!
Aleggia nella notte, si insinua nei pensieri,
disturba i sonni tranquilli dei dormienti
provocando improvvisi e spaventosi risvegli.


E mentre nelle case si accendono le luci,
una figura barcollante si scorge all'orizzonte.

Mummia! 
Vaga senza meta per le strade
disseminando terrore tra gli sfortunati passanti.



Ci tiriamo un pizzicotto ... è un sogno o realtà?
E' tutto molto strano, ma solo una cosa è certa:
le sventure di questa lunga notte sono appena iniziate.

All'improvviso tuoni e fulmini.
A seguire, urla disumane sempre più forti, sempre più insistenti.
E' la vita che sfida la morte!
Quella di Frankenstein,
risvegliato dal sonno eterno dai misteriosi esperimenti
di uno scienziato senza scrupoli.


E cosa saranno quei bagliori?
Provengono dal seminterrato abbandonato in fondo alla via.
Coraggio, andiamo a vedere!



Una misteriosa pozione ribolle nel calderone magico: 
sarà opera di una strega e della sua potente alchimia.
Mistura velenosa o filtro d'amore?
Meglio non essere troppo curiosi
e allontanarsi alla svelta dalla lugubre stanza.

Ma come ritrovare la strada di casa?
La nebbia è ancora fitta e dense nubi coprono la luna.

Ancora rumori lontani, questa volta di passi ...
E' Jack lanterna!
Esausto per il suo eterno e solitario vagare,
si dirige lento verso di noi.


Non ci resta che sperare nella sua benevolenza.
Chissà se ci aiuterà a rincasare in cambio di un po' di compagnia.

Nell'attesa di conoscere il nostro destino,
mangiamo pure un Candy Corn.
Sì, proprio quello nascosto nel taschino dei pantaloni ...
quello negato ieri sera al bambino mascherato ...

Eppure siamo stati avvisati: 
dolcetto o scherzetto assicurato!



Buon Halloween a tutti!








mercoledì 16 settembre 2015

Un arcobaleno: il dono meraviglioso della mia estate


Ben ritrovati amici!

L'autunno è alle porte ed è arrivato il momento di riprendere ago e filo, tirar fuori i cartamodelli dimenticati, pensare a nuovi progetti e risvegliare la creatività.
Ma ammettiamolo! I nostri pensieri sono ancora rivolti all'estate.

Caratterizzata da giornate di sole o di pioggia, di caldo o di freddo, di divertimento o di studio, di ozio o di lavoro ... trascorsa al mare o in montagna, in vacanza o in città, poco importa. Il mese di settembre penseremo ancora all'estate.
Allora facciamo in modo che essa duri ancora un po'.
Chiudiamo gli occhi e ripercorriamo con la mente gli eventi più belli.
Non siate negativi, coraggio! Scavate a fondo tra i ricordi!
Trovato qualcosa? 
Adesso scegliamone uno e abbiniamolo ad una parola.
Perfetto!
La "nostra parola" ha appena assunto un nuovo e personalissimo significato e d'ora in poi, anche se usata in contesti diversi, saprà regalarci un'emozione.

Come dite? 
Siete curiosi di sapere qual è la parola della mia estate?
Vi accontento subito: arcobaleno.

Ho vissuto un momento a dir poco magico questa estate: per la prima volta ho visto l'origine ben definita di un arcobaleno e nello stesso tempo un arcobaleno doppio. Uno spettacolo della natura reso ancora più suggestivo dal luogo: una terra in cui si narrano leggende riguardo tesori nascosti, folletti e arcobaleni. 
Adesso ho occhi nuovi con cui guardare il cielo durante le giornate di pioggia ... il dono meraviglioso della mia estate.

Aspettando le prime piogge autunnali per immaginare spiritelli barbuti, dispetti e pentole d'oro, mi sono messa all'opera e ho realizzato un regalo per una bimba nata da poco. Facile indovinare a cosa mi sono ispirata.


Due simpatiche nuvolette a carattere temporalesco,


qualche goccia di pioggia che cade ancora dal cielo,


la luce che si rifrange in 7 letterine colorate ...


... e all'improvviso il sereno.







giovedì 9 luglio 2015

Libri gioco e quiet book - Il raccolto delle mele

Qualche post fa, precisamente qui, vi ho parlato del progetto di realizzare un libro gioco e di farlo pagina dopo pagina lasciando piena libertà alla creatività e all'ispirazione del momento. Ebbene, oggi vi presento una nuova idea per far divertire i più piccoli ed impegnare le loro manine tenendole lontane dai pasticci.
Si tratta di una pagina classica di quiet book, di quelle intramontabili che figura in molti lavori di questo genere. Partendo da una delle più rappresentative, mi sono divertita ad arricchirla di particolari: 



un albero dalla chioma folta, foglie che spuntano qua e là, 



piccoli frutti e una cesta intrecciata utile per la raccolta. 


Ne è nata la mia personale pagina albero delle mele.

Come Lo spuntino della rana realizzata in precedenza, anche questa pagina è sciolta. Al momento della rilegatura del libro, sarà piegata a metà e le sarà conferito spessore e morbidezza tramite una leggera imbottitura. 

Il gioco permette al bambino di misurare la propria capacità di orientarsi nello spazio percettivo, chiamando in ballo abilità visuo-spaziali e visuo-percettive e stimola la capacità motoria di agganciare e sganciare. 
Difatti l'attività consiste in due fasi: fissare i frutti all'albero facendo combaciare gli anelli cuciti dietro le mele con i piccoli ganci fissati sulla chioma; successivamente raccogliere le mele sganciandole dall'albero e porle nella cesta.





La nuova pagina è completata e la voglia di giocare non manca! 
Siete pronti a dare inizio al raccolto?










venerdì 26 giugno 2015

Un puzzle e un buon motivo per tornare a giocare.

Che confusione!
Un occhio qui, una chela li, una pinna giù, un tentacolo su ... 
Ma che cosa sarà successo nei fondali marini? 
Un maremoto, una tempesta o uno squalo minaccioso a portare scompiglio?!

Se volete aiutarmi a ristabilire la quiete, tuffatevi con me e, rischiarate le acque, conoscerete tre simpatici amici!



Per fare ordine tra le onde, iniziamo a raggruppare elementi dello stesso colore: il beige va con il beige, l'arancione con l'arancione, il bordeaux con il bordeaux.
Poi con pazienza osserviamo le forme: le ruotiamo, le spostiamo, le posizioniamo nel verso giusto.


Ecco, ci siamo! 
Qualcosa si muove tra le alghe e i coralli! 

Un pesciolino, felice di farsi trasportare dalle correnti più fresche;

un granchio curioso, pronto ad intraprendere nuove avventure tra gli scogli inesplorati;

ed un polipo, sorpreso di trovarsi all'improvviso in compagnia.

Un'allegra comitiva, non trovate?


Si tratta di tre morbidi puzzle che, per la loro semplicità, possono essere proposti già a partire dai 2 anni.
Per bambini così piccoli, cimentarsi in un puzzle è prima di tutto un buon allenamento per affinare la motricità della mano. 
Inoltre, ricomporre un'immagine partendo dai frammenti di varia forma in cui è stata suddivisa, favorisce l'acquisizione e il potenziamento di quelle abilità visuo-spaziali utili ad elaborare in modo adeguato le informazioni provenienti dallo spazio percettivo circostante.

Insomma, se pensate che assemblare un puzzle sia solo un rompicapo divertente, vi sbagliate di grosso: è un vero e proprio esercizio per il corpo e per la mente.

E allora, quale miglior motivo per tornare a giocare?!




domenica 14 giugno 2015

Prime esperienze religiose: una Madonnina in pannolenci

Il compleanno, la prima pappa, i primi passi, la prima parola, un dentino che cade, la pipì nel vasino ... ogni occasione è buona per pensare ad un regalo originale e personalizzato con cui fermare il ricordo di un momento nel tempo.

Lo spunto per il lavoro che oggi vi mostro, è stato offerto da una circostanza davvero speciale: la presentazione ufficiale della cameretta nuova agli zii.
Volevo realizzare per i miei nipoti un qualcosa da condividere.
Ho pensato alle loro abitudini di gioco, agli spazi comuni, alle attività che svolgono durante la giornata e mi sono soffermata sulla routine che precede il momento della nanna. Il pigiamino, il latte, la lettura di una storia, la preghierina e poi la buonanotte.
Deciso! Avrei realizzato una Madonnina da appendere alle pareti colorate: una Madonnina a vegliare sul loro sonno e sui momenti di gioco, alla quale dedicare i pensieri e i propositi serali.

Icone religiose per i più piccoli e per di più in pannolenci?
Perché no!?

Chi aderisce ad una religione sente il bisogno di rappresentare in immagini e di contemplare attraverso esse l'oggetto della propria fede. 
Le immagini sacre sono essenzialmente simboli che riproducono momenti, figure e personaggi emblematici della tradizione religiosa.
In quanto simboli, esse permettono di accedere in modo facilitato e di comprendere i momenti salienti della vita religiosa e tutti i messaggi ad essa correlati.

Se durante l'età adulta l'immagine svolge un ruolo fondamentale nella trasmissione e nella comprensione di messaggi e di concetti, ciò è vero soprattutto durante l'infanzia e la fanciullezza. In tale periodo, infatti, il bambino è capace di una conoscenza pratica che avviene attraverso la percezione immediata di tutto ciò che lo circonda e si prepara a sviluppare una conoscenza rappresentativa degli oggetti di cui fa esperienza.

Pertanto penso che, proporre ai più piccoli un'icona sotto forma di una rappresentazione figurativa elementare, lineare e delicata che susciti curiosità e tenerezzapossa essere molto di più di un momento piacevole e ludico.
Mostrare e raccontare il sacro ai bambini e farlo attraverso immagini ad essi adatte, può diventare una vera e propria esperienza educativa utile a favorire lo sviluppo del senso religioso.

Tempo fa, in uno dei miei voli pindarici alla ricerca di idee interessanti, mi sono imbattuta in un bellissimo video realizzato da una tv brasiliana. A tale lavoro mi sono ispirata per creare la mia Madonnina.
Come di consueto, prima di prendere in mano forbici, ago e filo, mi sono servita di foglio e matita per dare forma alla mia idea: realizzare una figura dalle linee semplici, impreziosita da piccole decorazioni e dal cui volto trasparisse dolcezza e tenerezza.

Dal disegno, la traduzione della mia idea in tessuto.



Il mio piccolo dono è stato accolto con entusiasmo ed è stato emozionante osservare Andrea prendere la Madonnina tra le braccia, stringerla a sé e cullarla.

Nulla è più vero della reazione spontanea di un bambino.







martedì 26 maggio 2015

Libri gioco vs multi touch gestures - Lo spuntino della rana

Non ha ancora compiuto un anno. 
Il cellulare è appena entrato nel suo campo visivo: adesso è il suo mondo. 
Come prevedibile, inizia ad indicarlo in modo sempre più insistente. Capitolate e glielo avvicinate per soddisfare la sua curiosità. 
Il vostro bambino allunga il suo piccolo indice, lo posiziona sullo schermo e … swipe!
Swipe?!?
In preda a manie di veggenza, i papà ottimisti e visionari annunciano: 
<< Mio figlio diventerà un genio dell’informatica! >>
Invece voi mamme, concrete e pragmatiche, sentite un brivido lungo la schiena! 
Attimi di panico!
Temete che la vostra creatura impari a "cliccare", "tappare", "pinchare", "swippare", "scrollare", prima ancora di riuscire ad abbottonare il polsino della camicia? E temete di doverlo assistere in quest'ultima attività sino alla maggiore età?
Riflettete e sempre più vi convincete che sia un destino inevitabile.
Se le vecchie generazioni, hanno acquisito col tempo e con fatica quella combinazione di movimenti adatti ad interagire con i dispositivi elettronici, ed hanno educato il pollice opponibile a nuovi usi che farebbero accapponare la pelle ai nostri progenitori, per le nuove potrebbe valere l’esatto contrario.
Le più recenti "multi-touch gestures" potrebbero diventare parte del patrimonio genetico, mentre le semplici operazioni di afferrare, stringere, allacciare, abbottonare, strappare, intrecciare ... essere acquisite con sempre più fatica.

E allora che cosa aspettate? Non è mai troppo presto per iniziare! 
Mettete subito all’opera il vostro bambino! 

Il modo migliore per far scoprire con piacere tali movimenti misteriosi?
Un gioco, naturalmente!

Il lavoro che vi presento, rientra in un proposito più ampio che mi diverte molto. Si tratta di progettare, costruire e illustrare un libro. E di farlo con ago e filo. 
Sì, perché accanto ai tradizionali libri cartacei e ai nuovissimi e-book, ce ne sono altri molto speciali.
Si tratta di libri tattili, libri-gioco, libri interattivi, busy book, activity book, quiet book. Tanti sono i modi per definirli. 
Sono fatti di materiali diversi combinati tra loro: tessuto, feltro, gomma, lana, tela, spugna, perline, stringhe, bottoni, leve, cordicelle, piccole finestre. 
Sono libri da toccare, da manipolare.
Libri allegri e colorati che incuriosiscono invitando a giocare con le immagini e le diverse componenti; libri che permettono di fare esperienze sensoriali multiple, soddisfando il bisogno del bambino di stabilire un contatto fisico con il mondo circostante; libri che incoraggiano movimenti nuovi, promuovendo lo sviluppo della motricità fine.

Intendo realizzare e presentare le pagine-gioco una per volta, lasciandomi guidare dall’ispirazione del momento. Tale scelta perché la creatività, non dimentichiamolo, è un piacere che non sopporta scadenze, imposizioni e costrizioni.
Grazie alle pagine sciolte, inoltre, potrò rilegare in un secondo momento libri personalizzati: ovvero scegliere attività adatte all'età, al grado di sviluppo psico-fisico, alle attitudini del destinatario e alle competenze che si vogliono favorire e potenziare.

Oggi vi presento la mia prima pagina-gioco: lo spuntino della rana.

Realizzazione


Dall'idea di realizzare un gioco con protagonista una rana dotata di una lunga lingua e golosa di mosche, ho abbozzato qualche disegno. 


Dai disegni ho ricavato i cartamodelli, ho ritagliato le varie componenti di pannolenci, le ho decorate ed infine cucite a mano su una base celeste. 
In pochi passaggi ho ottenuto uno stagno allegro e colorato.

Nel momento della rilegatura del libro, la pagina sarà imbottita per conferirle spessore e morbidezza e piegata a metà.






Come si gioca

Posizionare le mosche nello spazio compreso tra il bottone e la traiettoria di volo. 
Il gioco consiste nel muovere la lingua della rana alla ricerca delle mosche, intrappolarle fissando la lingua al bottone e riporre quelle mangiate nella taschina posta dietro le piante acquatiche.



L'adulto può accompagnare i movimenti del bambino con il suono della parola proponendo storie semplici e con un ritmo ben scandito. Tale variante, oltre a provocare nel bambino piacere e gratificazione e a catturare la sua attenzione, permette di stabilire un rapporto comunicativo con l'adulto.
Un esempio è un racconto sotto forma di filastrocca.
Le mamme e i papà potrebbero divertirsi provando ad inventarne una.
Io mi sono cimentata ed ora è tutto pronto per iniziare a giocare!





Lo spuntino della rana

C'era una volta una rana golosa
che si ingozzava di ogni cosa,
appena sentiva un languorino 
sperava arrivasse un sano spuntino.
Sopra una foglia aspettava bramosa
una moschina assai appetitosa.
Quando un bel giorno furono tre
si rimpinzò come fosse un re,
poi saltellando cominciò a gracchiare
aspettando il momento di tornare a mangiare.

Sara





martedì 12 maggio 2015

Ricucire le distanze

Vi ho fatto un po' attendere prima di pubblicare un nuovo post perché nei giorni scorsi mi sono dedicata ad un progetto di cui parlerò a breve. 
Nel frattempo voglio sottoporvi un quesito:
secondo voi, può la lontananza, intesa come distanza fisica, ridurre gli affetti?

La lontananza fisica è la condizione dell'essere distanti da un luogo, dalla famiglia o da una persona cara. Per molti resta una "eterna sconosciuta", mentre altri hanno dovuto farci i conti.
Qual è la vostra esperienza in proposito?
Vi ricordate com'è andata?
Io penso di saperlo. L'avete sperimentata; vi siete fatti incuriosire da essa; è stata cambiamento; l'avete odiata, a volte desiderata ... e proprio come in un rapporto tra amanti, è finita per diventare la vostra compagna di vita.
Credo che sposare la lontananza sia un vero atto d'amore. E' un impegno quotidiano. Come un appello, è richiamare alla mente i luoghi e le persone care, avere per loro un pensiero e prendersene cura giorno dopo giorno.
Perché la vicinanza è una condizione mentale che, al pari degli affetti, ha bisogno di essere costantemente nutrita per crescere e solidificarsi.

Vi starete chiedendo: cosa ha a che fare tutto ciò con il cucito creativo?

Ci sono diversi modi per azzerare le distanze. Ciascuno ha il proprio e le modalità cambiano a seconda delle situazioni, degli stati d'animo e delle fasi di vita.
E' possibile trovare la vicinanza nel dialogo, nel confronto di idee, nella condivisione, negli interessi comuni, nella solidarietà. A volte io la trovo nei miei manufatti.
Realizzare un festone per la nascita della sua bambina, dedicarmi ad esso nell'ultimo periodo della sua gravidanza e pensarla "punto dopo punto" in un momento tanto importante per la sua vita, è stato per me un modo di essere vicina ad una persona che nel tempo è diventata una cara amica, pur essendo sempre, costantemente ed inevitabilmente lontana.

Per celebrare la nascita della piccola Giorgia, ho pensato ad una composizione semplice e leggera: due graziose farfalle, unite da un filo di cotone lanato, spiccano il volo portando con se le letterine decorate.


Grazie alle due asole applicate sul retro delle farfalle, il banner può essere appeso e utilizzato come dietro-porta per la cameretta o come elemento decorativo di una parete.


Prendendo spunto da diversi lavori trovati in rete, ho disegnato un cartamodello personalizzato delle farfalle, mentre per decorare le letterine, ho provato svariati accostamenti fino a raggiungere un equilibrio armonioso. 
La scelta dei colori non è stata semplice perché volevo usare tonalità delicate, ma allo stesso tempo creare dei contrasti. Alla fine ho osato con un tocco di marrone e il risultato mi è sembrato perfetto. 
Non so voi, ma io adoro tale abbinamento!

martedì 28 aprile 2015

Riflessioni, nascite e biglietti di auguri

Chi non ama i messaggi preconfezionati, sa quanto è difficile scrivere un biglietto di auguri. Perché l'augurio è un dono personale e personalizzato che racchiude in sé pensieri, sentimenti, legami: è un dono che implica guardarsi dentro e scavare a fondo per portare alla luce un messaggio puro.
Augurare è desiderare per l'altro qualcosa di bello ed è un po' come donare se stessi: è il desiderio di condividere ciò che per noi ha un senso ed un valore. Per poter augurare, quindi, è necessario attribuire un significato agli eventi e ciò presuppone l'aver fatto delle riflessioni in proposito.
Nel caso di una nascita, un biglietto di auguri comporta riflessioni sulla vita. E proprio su tale concetto ho dovuto riflettere a lungo il 10 febbraio 2014.
Mi piace pensare alla vita come ad una strada aperta, un incrocio di sentieri già battuti e di altri ancora da tracciare. 
Un bambino che nasce ha un mondo intero che gli si apre davanti e l'augurio più bello che gli si possa fare è "andare".
A mio nipote Alessandro ho augurato di mettersi in cammino nel mondo e di farlo con leggerezza. La leggerezza di chi sa fermarsi, ascoltare, ricevere, discernere; di chi sa liberarsi dalle strette che lo condizionerebbero; di chi sa percorrere un sentiero che lo conduca ovunque scelga di andare.

Come zia appassionata di cucito creativo, non potevo limitarmi a scrivere un semplice biglietto, così ho cercato di racchiudere il mio personale messaggio in un manufatto. 



Ne è nato un festone trascinato da un simpatico aeroplano: il nome Alessandro vola alto su un morbido e colorato cuscino raffigurante un mondo che attende solo di essere esplorato. 




Che cosa ne pensate? Sono riuscita nel mio intento?



venerdì 24 aprile 2015

Qualcosa di me

Salve a tutti!

Mi chiamo Sara, sono zia di tre quattro nipoti e mi piace pensare di averne tanti altri acquisiti per simpatia. A tutti loro devo la mia passione per il cucito creativo che cerco di coniugare con la mia formazione. 
Da un moto di idee, un foglio bianco e una matita, nascono progetti di feltro e pannolenci pensati prevalentemente per i più piccoli: materiale educativo, ludico e decorativo concepito per stimolare la curiosità, affinare capacità motorie e cognitive e abbellire piccoli ambienti.
Avendo bisogno di un luogo in cui esercitare la mia manualità e mettermi alla prova, ho rispolverato un'idea in cantiere da anni e finalmente dato vita ad edulude, il mio laboratorio creativo.
Se vorrete seguire le mie esperienze e accompagnarmi nel lungo percorso di crescita che mi attende, ne sarò felice perché nulla è più gratificante del confronto e della condivisione.
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