mercoledì 20 gennaio 2016

Esseri mutevoli, mantra e parole dell'anno


Il 2016 è iniziato già da qualche giorno e ci ritroviamo a fare i conti con il bilancio dell'anno lasciato alle spalle e i buoni propositi per quello appena avviato.
Diciamoci la verità, però!
Chi di noi ha mai rispettato l'intera, lunga e noiosa lista di cose da fare e obiettivi da raggiungere?
Ogni anno la stessa storia.
Esordiamo in grande stile spuntando con entusiasmo le prime voci in sequenza; poi, con l'arrivo della primavera, esauriamo progressivamente quel fervore iniziale e a metà anno ci areniamo per abbandonarci alla pigrizia dell'estate. 
Oppure, se la voglia di fare non ci ha prematuramente lasciati, saranno gli imprevisti, i cambi di programma inaspettati o il desiderio di svoltare pagina a disattendere le nostre aspettative.
Quindi in questi giorni facciamoci un favore: non perdiamo tempo a ipotizzare previsioni a lungo termine, a porci obiettivi che tra un mese o due strideranno con le nuove esigenze, a scrivere papiri interminabili di promesse che non potremo mantenere.
Posiamo la penna e riflettiamo: siamo ESSERI MUTEVOLI e come tali dobbiamo comportarci.
Impariamo ad accettare le metamorfosi, a rispettare i cambiamenti e, ad ogni muta, concentriamoci su quanto possiamo fare per valorizzare al meglio ciò che siamo diventati.

In tale prospettiva, per ben iniziare il 2016 vi invito a fare un esercizio: scegliere una linea guida per i giorni, le settimane e i mesi a venire ed esprimerla in una parola.
Prendetevi pure tutto il tempo necessario perché cercare la parola dell'anno non è cosa facile. 
Pensate ai vostri punti forti, alle passioni, a ciò che anima le vostre giornate e vi dà la forza di andare avanti; pensate alle vostre paure, a tutto ciò che evitate costantemente di affrontare, a quanto vi fa cadere nello sconforto; pensate agli aspetti che vorreste cambiare, a quelli da preservare e a quelli da migliorare.
E racchiudete il tutto in una parola.
Una parola forte, solida, audace che faccia da guida per un intero anno, in grado di imprimere alla vita una certa direzione, capace di orientare le esperienze e i comportamenti rendendoli in un certo senso propizi, come in una sorta di profezia che si auto avvera.
Una parola in grado di infondere un continuo slancio creativo e la voglia di mettersi in gioco per reinventarsi.

Ed eccola qui: la mia parola dell'anno è INTRAPRENDENZA.
Intraprendenza nel senso di prendere una via, tentare una strada, tracciare un sentiero, avventurarsi verso qualcosa di nuovo.
E, pensando alla mia parola, mi è subito venuta in mente una pecora. Sì, avete letto bene: una PECORA.

Non so se vi è mai capitato, magari durante una passeggiata immersi nella natura o una gita fuori porta, di avvistare greggi di pecore. 
Avete visto dove sono in grado di arrampicarsi?
Quegli esseri così goffi e arruffati sono capaci di affrontare i sentieri più impervi, di inerpicarsi con tenacia su rocce e zampettare sicure a ridosso di precipizi.

Ebbene, in questo 2016 voglio essere INTRAPRENDENTE COME UNA PECORA.
Ripeterò a me stessa ogni giorno "Sono intraprendente come una pecora", scandirò ogni sillaba del mio MANTRA e vedrò la mia volontà trasformarsi a piccoli passi in azione.
Il tutto con leggerezza, senza troppe aspettative.
Poco importa se, dopo tanta fatica, il percorso condurrà ad un vicolo cieco e, nel tentare di scavalcare quel confine, inciamperò e rotolerò precipitando in uno strapiombo senza fine.
Sono un essere mutevole e avrò imparato a volare.

***

Ehi voi! Credevate davvero di averla fatta franca?
Mettetevi all'opera, cercate la vostra parola dell'anno e, se ne avete voglia, condividetela con me.

Alla prossima!


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