martedì 31 gennaio 2017

Mantra e parole dell'anno - Pavimentare

Come avrete intuito, non amo i buoni propositi nati in preda all'entusiasmo del brindisi di San Silvestro. Non mi affretto a fare bilanci e previsioni, ma aspetto di essere pronta.

Chi mi segue, sa che ho dedicato il 2016 all'intraprendenza intesa come ricerca di una strada, di un sentiero non ancora battuto (cliccate qui per rileggere il post). La mia ricerca mi ha fatto girare in tondo: ho tracciato un cerchio tornando al punto di partenza. Dopo rettilinei, deviazioni, svolte e inversioni a U, ho ritrovato la mia vecchia strada e, lungo essa, tutti i miei interessi, i valori in cui credo, le letture che mi hanno formato, le riflessioni: tutto lì, intatto! Tanto materiale in attesa di essere recuperato, riportato alla luce e rinnovato.

A distanza di un anno, rifletto ancora sull'uomo come essere mutevole, sulle metamorfosi, sul cambiamento che accompagna le varie fasi della vita ... Perché le mute non ci privano della pelle, ma ne costruiscono una più robusta ed elastica necessaria alla nostra crescita.

Così, se un 2016 dedicato all'intraprendenza mi ha portato a riscoprire la mia vecchia strada, nel 2017 voglio pavimentarla per renderla ricca e percorribile.
Il materiale è già pronto. Devo liberarlo dalle scorie, farlo ossigenare e respirare, dargli colore, forma e consistenza. Devo produrre mattoni e metterli in posa.

PAVIMENTARE sarà il lavoro del mio 2017: PAVIMENTARE sarà il mio mantra.

E voi amici creativi? Avete già scelto la parola dell'anno?




mercoledì 18 gennaio 2017

Una carta geografica per un libro che conduce lontano

Scegliere un regalo non è affatto semplice. Può essere d'aiuto conoscere il destinatario, i suoi gusti, i suoi interessi, i colori preferiti, le sue abitudini. Ma non sempre è sufficiente.
Per quanto mi riguarda, un regalo acquista valore se in grado di instaurare un legame tra chi lo dona e chi lo riceve, se diviene ponte tra il destinatario e il mittente trasmettendo all'uno qualcosa dell'altro.
Certo, l'effetto sorpresa non è assicurato, ma vale comunque la pena rischiare e cercare con cura quel prezioso legame.

Quando penso ad un regalo per i più piccoli, spesso e volentieri la mia scelta ricade su un libro. Una scelta dettata non dalla mancanza di fantasia, ma da una convinzione che mi accompagna da sempre: l'uomo ha bisogno di storie.
Ha bisogno di storie per dare forma ed espressione alle conoscenze, alle tradizioni e ai valori della società di appartenenza, ovvero per lasciare testimonianza di sé. Ma non solo. L'uomo ne ha bisogno in ogni momento della vita: le storie sono gli strumenti di cui dispone per significare il quotidiano e la complicata rete di relazioni sociali in cui è immerso.

Mi piace regalare libri ai bambini perché, attraverso un libro offro una storia: uno strumento potente per conoscere sé stessi e la realtà, per aprirsi agli infiniti mondi possibili, per incontrare e confrontarsi con l'altro. Inoltre, leggendo o donando un libro, condivido una parte di me: l'interesse per il pensiero narrativo e le storie; la mia curiosità per il libro come oggetto da costruire, manipolare e vivere in modo creativo.


Durante un corso sulla lettura seguito di recente, ho avuto il piacere di incontrare la scrittrice Emanuela Navadi conoscere il suo stile e i suoi libri.
Tra i tanti titoli che hanno destato il mio interesse, mi ha incuriosito in particolare "Coccodrilli a colazione". E' un libro che tratta i temi dell'amicizia e del dialogo interculturale attraverso il carteggio tra Eugenia, una bambina italiana, e Chariza, un ragazzo africano.
La corrispondenza tra i due protagonisti si compie attraverso brevi racconti e risulta ancora attuale nella forma (nonostante il libro sia stato pubblicato nel '94) in quanto molto simile alle odierne chat.

Il libro mi è subito sembrato perfetto per il mio nipotino settenne che, oltre ad avventurarsi con piacere nelle prime letture in autonomia, vive l'esperienza di un'adozione a distanza tenuta da mamma e papà.
Sono convinta che la lettura di "Coccodrilli a colazione" farà sentire Andrea un po' più vicino a quel bambino africano di cui ha sempre sentito parlare, ma che, proprio come Eugenia, ha visto solo in foto. Gli aneddoti raccontati nelle lettere, lo incuriosiranno sugli usi e i costumi di una cultura diversa e lo incoraggeranno ad andare avanti nella lettura, come in un viaggio avventuroso per mondi lontani.



In ogni viaggio che si rispetti, anche se condotto sulle ali della fantasia, non si può fare a meno di una carta geografica per non perdere la bussola!
Da qui è nata l'idea di realizzarne una in morbido feltro, da appendere o arrotolare e portare sempre con sé.


Una carta utile per orientarsi quando le pagine di un libro conducono lontano.


Seguite la scia amici creativi!
Alla prossima!


venerdì 6 gennaio 2017

Chicche di Natale

Da bambini l'Epifania aveva un sapore dolce e amaro: dolce per la calza piena di cioccolatini; amaro per i pezzi di carbone, per l'imminente rientro a scuola dopo giorni di pigri risvegli, per gli addobbi natalizi da riporre negli scatoloni ...
Da adulti le feste si vivono con uno spirito diverso, ma, nonostante ciò, il 6 gennaio è sempre un giorno velato di malinconia: un giorno in cui il pensiero per tutto ciò che ci lasciamo alle spalle si accompagna all'attesa delle novità che il nuovo anno potrebbe riservare.
Per chiudere nel migliore dei modi questa giornata di transizione, vi mostro parte della mia produzione di regali: le Chicche di Natale.


Le Chicche di Natale sono un progetto di Laura Mori che ho scoperto seguendo la sua pagina facebook. Conquistata dalla loro bellezza, mi sono recata nel suo angolo creativo a Milano e ho acquistato tutto il necessario per realizzarle.
Pensando di farne piccoli regali da destinare ai cari, le ho cucite con cura e custodite in gran segreto per non rovinare la sorpresa.


Si tratta di morbide decorazioni, caratterizzate da una base di flanella e quattro diversi soggetti:

un pupazzo di neve che saluta l'inverno


un uccellino che si posa su un naso di carota


un alce infreddolito


e l'immancabile Babbo Natale


Ogni chicca è arricchita da un grande fiocco e può adornare una ghirlanda, un dietro-porta o un angolo poco colorato della casa.


Può piacere o meno, ma un oggetto fatto a mano è sempre un dono fatto col cuore.


Alla prossima!



 
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