martedì 26 maggio 2015

Libri gioco vs multi touch gestures - Lo spuntino della rana

Non ha ancora compiuto un anno. 
Il cellulare è appena entrato nel suo campo visivo: adesso è il suo mondo. 
Come prevedibile, inizia ad indicarlo in modo sempre più insistente. Capitolate e glielo avvicinate per soddisfare la sua curiosità. 
Il vostro bambino allunga il suo piccolo indice, lo posiziona sullo schermo e … swipe!
Swipe?!?
In preda a manie di veggenza, i papà ottimisti e visionari annunciano: 
<< Mio figlio diventerà un genio dell’informatica! >>
Invece voi mamme, concrete e pragmatiche, sentite un brivido lungo la schiena! 
Attimi di panico!
Temete che la vostra creatura impari a "cliccare", "tappare", "pinchare", "swippare", "scrollare", prima ancora di riuscire ad abbottonare il polsino della camicia? E temete di doverlo assistere in quest'ultima attività sino alla maggiore età?
Riflettete e sempre più vi convincete che sia un destino inevitabile.
Se le vecchie generazioni, hanno acquisito col tempo e con fatica quella combinazione di movimenti adatti ad interagire con i dispositivi elettronici, ed hanno educato il pollice opponibile a nuovi usi che farebbero accapponare la pelle ai nostri progenitori, per le nuove potrebbe valere l’esatto contrario.
Le più recenti "multi-touch gestures" potrebbero diventare parte del patrimonio genetico, mentre le semplici operazioni di afferrare, stringere, allacciare, abbottonare, strappare, intrecciare ... essere acquisite con sempre più fatica.

E allora che cosa aspettate? Non è mai troppo presto per iniziare! 
Mettete subito all’opera il vostro bambino! 

Il modo migliore per far scoprire con piacere tali movimenti misteriosi?
Un gioco, naturalmente!

Il lavoro che vi presento, rientra in un proposito più ampio che mi diverte molto. Si tratta di progettare, costruire e illustrare un libro. E di farlo con ago e filo. 
Sì, perché accanto ai tradizionali libri cartacei e ai nuovissimi e-book, ce ne sono altri molto speciali.
Si tratta di libri tattili, libri-gioco, libri interattivi, busy book, activity book, quiet book. Tanti sono i modi per definirli. 
Sono fatti di materiali diversi combinati tra loro: tessuto, feltro, gomma, lana, tela, spugna, perline, stringhe, bottoni, leve, cordicelle, piccole finestre. 
Sono libri da toccare, da manipolare.
Libri allegri e colorati che incuriosiscono invitando a giocare con le immagini e le diverse componenti; libri che permettono di fare esperienze sensoriali multiple, soddisfando il bisogno del bambino di stabilire un contatto fisico con il mondo circostante; libri che incoraggiano movimenti nuovi, promuovendo lo sviluppo della motricità fine.

Intendo realizzare e presentare le pagine-gioco una per volta, lasciandomi guidare dall’ispirazione del momento. Tale scelta perché la creatività, non dimentichiamolo, è un piacere che non sopporta scadenze, imposizioni e costrizioni.
Grazie alle pagine sciolte, inoltre, potrò rilegare in un secondo momento libri personalizzati: ovvero scegliere attività adatte all'età, al grado di sviluppo psico-fisico, alle attitudini del destinatario e alle competenze che si vogliono favorire e potenziare.

Oggi vi presento la mia prima pagina-gioco: lo spuntino della rana.

Realizzazione


Dall'idea di realizzare un gioco con protagonista una rana dotata di una lunga lingua e golosa di mosche, ho abbozzato qualche disegno. 


Dai disegni ho ricavato i cartamodelli, ho ritagliato le varie componenti di pannolenci, le ho decorate ed infine cucite a mano su una base celeste. 
In pochi passaggi ho ottenuto uno stagno allegro e colorato.

Nel momento della rilegatura del libro, la pagina sarà imbottita per conferirle spessore e morbidezza e piegata a metà.






Come si gioca

Posizionare le mosche nello spazio compreso tra il bottone e la traiettoria di volo. 
Il gioco consiste nel muovere la lingua della rana alla ricerca delle mosche, intrappolarle fissando la lingua al bottone e riporre quelle mangiate nella taschina posta dietro le piante acquatiche.



L'adulto può accompagnare i movimenti del bambino con il suono della parola proponendo storie semplici e con un ritmo ben scandito. Tale variante, oltre a provocare nel bambino piacere e gratificazione e a catturare la sua attenzione, permette di stabilire un rapporto comunicativo con l'adulto.
Un esempio è un racconto sotto forma di filastrocca.
Le mamme e i papà potrebbero divertirsi provando ad inventarne una.
Io mi sono cimentata ed ora è tutto pronto per iniziare a giocare!





Lo spuntino della rana

C'era una volta una rana golosa
che si ingozzava di ogni cosa,
appena sentiva un languorino 
sperava arrivasse un sano spuntino.
Sopra una foglia aspettava bramosa
una moschina assai appetitosa.
Quando un bel giorno furono tre
si rimpinzò come fosse un re,
poi saltellando cominciò a gracchiare
aspettando il momento di tornare a mangiare.

Sara





martedì 12 maggio 2015

Ricucire le distanze

Vi ho fatto un po' attendere prima di pubblicare un nuovo post perché nei giorni scorsi mi sono dedicata ad un progetto di cui parlerò a breve. 
Nel frattempo voglio sottoporvi un quesito:
secondo voi, può la lontananza, intesa come distanza fisica, ridurre gli affetti?

La lontananza fisica è la condizione dell'essere distanti da un luogo, dalla famiglia o da una persona cara. Per molti resta una "eterna sconosciuta", mentre altri hanno dovuto farci i conti.
Qual è la vostra esperienza in proposito?
Vi ricordate com'è andata?
Io penso di saperlo. L'avete sperimentata; vi siete fatti incuriosire da essa; è stata cambiamento; l'avete odiata, a volte desiderata ... e proprio come in un rapporto tra amanti, è finita per diventare la vostra compagna di vita.
Credo che sposare la lontananza sia un vero atto d'amore. E' un impegno quotidiano. Come un appello, è richiamare alla mente i luoghi e le persone care, avere per loro un pensiero e prendersene cura giorno dopo giorno.
Perché la vicinanza è una condizione mentale che, al pari degli affetti, ha bisogno di essere costantemente nutrita per crescere e solidificarsi.

Vi starete chiedendo: cosa ha a che fare tutto ciò con il cucito creativo?

Ci sono diversi modi per azzerare le distanze. Ciascuno ha il proprio e le modalità cambiano a seconda delle situazioni, degli stati d'animo e delle fasi di vita.
E' possibile trovare la vicinanza nel dialogo, nel confronto di idee, nella condivisione, negli interessi comuni, nella solidarietà. A volte io la trovo nei miei manufatti.
Realizzare un festone per la nascita della sua bambina, dedicarmi ad esso nell'ultimo periodo della sua gravidanza e pensarla "punto dopo punto" in un momento tanto importante per la sua vita, è stato per me un modo di essere vicina ad una persona che nel tempo è diventata una cara amica, pur essendo sempre, costantemente ed inevitabilmente lontana.

Per celebrare la nascita della piccola Giorgia, ho pensato ad una composizione semplice e leggera: due graziose farfalle, unite da un filo di cotone lanato, spiccano il volo portando con se le letterine decorate.


Grazie alle due asole applicate sul retro delle farfalle, il banner può essere appeso e utilizzato come dietro-porta per la cameretta o come elemento decorativo di una parete.


Prendendo spunto da diversi lavori trovati in rete, ho disegnato un cartamodello personalizzato delle farfalle, mentre per decorare le letterine, ho provato svariati accostamenti fino a raggiungere un equilibrio armonioso. 
La scelta dei colori non è stata semplice perché volevo usare tonalità delicate, ma allo stesso tempo creare dei contrasti. Alla fine ho osato con un tocco di marrone e il risultato mi è sembrato perfetto. 
Non so voi, ma io adoro tale abbinamento!
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